MEDICINA - ERBORISTERIA - NOCE (Juglans regia L.)

Pianta della famiglia delle Juglandaceae, originaria dell'Asia e coltivata nelle regioni temperate di tutto il mondo per i suoi frutti eduli.

GENERALITÀ
Il noce è un maestoso albero fruttifero che viene coltivato nei campi e nei giardini sia per i suoi frutti che per il suo legno, assai pregiato in ebanisteria. Può raggiungere un'altezza di 15 m, ha tronco diritto e chioma di forma arrotondata. La corteccia dei rami è liscia e di colore biancastro, mentre quella del tronco è più scura e spesso solcata da fenditure.
Le foglie sono alterne, grandi, composte da un numero di cinque o sette foglioline (raramente nove) di forma ovale allungata, inserite sulla rachide mediana con un corto picciolo. La superficie è glabra nella pagina superiore, mentre presenta una certa tomentosità nell'inferiore, soprattutto all'attaccatura delle nervature.
I fiori sono separati e di due tipi. I maschili sono raccolti in gattini, si sviluppano all'estremità dei rami formatisi nell'anno precedente e producono un'enorme quantità di polline che per via anemofila va a fecondare l'ovaio dei fiori femminili. Questi ultimi sono disposti su piccoli rami che si sviluppano dai giovani germogli dell'anno.
Il frutto è una drupa composta da una parte esterna detta «mallo» e da una interna legnosa detta «nocciolo». All'interno sta il seme, che ha i cotiledoni ripiegati e divisi in lobi.
Per scopi terapeutici si utilizzano le foglie e il mallo secchi.

IMPIEGO TERAPEUTICO
Il noce è pianta nota fin dalla più remota antichità, sia per i suoi frutti eduli che per l'impiego terapeutico delle sue foglie e del mallo.
Oggi si riconoscono al noce proprietà amaro-astringenti, toniche, vermifughe, e anche antiglicemiche e antitubercolari. Esternamente si mostra risolutiva e detersiva.
L'olio di noce è vermifugo e agisce soprattutto contro la tenia. La corteccia della radice ha proprietà rubefacenti.
Per tutte queste proprietà, questa o quella parte della pianta viene utilmente impiegata per combattere il linfatismo, la scrofolosi, varie manifestazioni gangliari e anicolari, le lesioni e le suppurazioni croniche. Viene inoltre indicata nelle rinofaringiti, nelle affezioni oculari, nelle adeniti suppurative, nell'eczema, nell'impetigine, nelle ulcere atoniche esterne.
Recenti esperienze hanno dimostrato che le foglie hanno proprietà ipoglicemizzanti, antiipertensive e sedative.
Il mallo della noce, ricco soprattutto in juglone, ha proprietà antisettiche e cheratinizzanti, particolarmente indicate per la terapia delle diverse forme di dermatosi: eczemi, piccole ulcere, dartri; serve anche in lozioni contro le congiuntiviti e le infiammazioni degli occhi, e in gargarismi nelle tonsilliti e nelle forme anginose.
Le foglie e più ancora il mallo, molto ricco in sostanze tanniche, vengono utilizzati in cosmetica per la preparazione di prodotti abbronzanti o per tingere i capelli.
Con il mallo, o meglio con il frutto acerbo, si prepara un caratteristico liquore detto «nocino».
I principi attivi di questa pianta sono: un olio essenziale, sostanze tanniche, juglone.

PREPARAZIONI
- Uso interno: si utilizzano l'infuso e la tintura vinosa.
L'infuso si prepara con 10-15 g di foglie secche per litro di acqua bollente. Si lascia a riposo per 5-10 minuti, poi si filtra. Si prende nella dose di 1-2 tazzine dopo i pasti, come digestivo e depurativo.
La tintura vinosa ha le stesse indicazioni dell'infuso e viene preparata con 30-50 g di mallo di noce secco per litro di vino rosso. Si lascia a macero per una settimana, si filtra per tela, si dolcifica con zucchero o con succo di liquirizia. Si prende nella dose di 1-2 bicchierini dopo i pasti.

- Uso esterno: si utilizzano le foglie, con le quali si prepara un decotto: 50 g di foglie secche finemente triturate per litro di acqua. Si lascia bollire per 10-15 minuti, a freddo si filtra per tela.
Il decotto così preparato serve per fare sciacqui e gargarismi o per preparare compresse imbevute per detergere la pelle o togliere le infiammazioni alle mucose arrossate.

- Uso cosmetico: il mallo di noce serve per preparare un decotto, usato per tingere i capelli. Occorrono 200 g di mallo per litro di acqua. Si lascia bollire per 20-25 minuti.
Con questo decotto si inumidiscono i capelli dopo lo shampoo. Si deve fare particolare attenzione a non bagnare la parte cutanea della fronte o del collo, che si colorerebbe di bruno.
l'olio dei semi di noce ha caratteristiche emollienti molto spiccate; viene perciò utilizzato dall'industria cosmetica per la preparazione di creme, facilmente assorbibili dalla pelle.

RACCOLTA E CONSERVAZIONE
Le foglie si raccolgono quando hanno completato il loro sviluppo, da maggio a luglio. Si staccano con le mani e se ne elimina poi il picciolo.
Si pongono a seccare all'ombra, su graticciati in sottile strato, in locale ben aerato. Una volta secche si conservano in sacchetti di carta o di tela.
Il mallo di noce si stacca al momento della maturazione dei frutti, in agosto-settembre. Ci si serve di un coltello per staccare questa parte dal sottostante nocciolo; ma è necessario fare questa operazione proteggendosi le mani con guanti, perché l'elevato contenuto in tannini macchia di bruno l'epidermide.
Si fa seccare il mallo al sole per due giorni e se ne termina l'essiccamento all'ombra. Viene poi conservato in sacchetti di carta o di tela. Le foglie vanno rinnovate tutti gli anni, mentre il mallo può essere utilizzato per due anni dal momento della raccolta.
La coltivazione del noce non presenta difficoltà, essendo un albero che comunemente si può ottenere con zolla o anche a radice nuda dai comuni vivaisti o floricultori. Va posto a dimora, come tutte le piante fruttifere, da novembre fino a marzo, evitando però il trapianto quando il terreno è gelato.
La pianta va assistita durante il primo anno, nei mesi estivi, con irrigazioni periodiche. Ad attecchimento avvenuto, non necessita di particolari attenzioni, avendo un apparato radicale profondo.
La pianta inizierà a produrre frutti a partire dal terzo-quarto anno dal momento dell'impianto.
 

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